Sinossi documentario

Buone pratiche amministrative, educazione attiva alla cittadinanza e rigenerazione del tessuto urbano. Cosa significano davvero questi concetti? Lo scopriamo con questo documentario ambientato a Bitonto che racconta gli accadimenti degli ultimi dieci anni nel comune alle porte di Bari.

Episodi come l’omicidio di un esponente del clan malavitoso in pieno centro storico, il regolamento di conti del 2010, l’incendio delle auto di due dirigenti dell’ufficio comunale, l’uccisione, ‘per sbaglio’, della sartina Anna Rosa Tarantino verranno narrati dalla voce di cronisti e Istituzioni. Ma non c’è solo criminalità e violenza. C’è una comunità che ‘si risveglia’ e scopre la sua voglia di riscatto. Ecco che la chiusura delle sale da gioco, la ‘trasformazione’ delle case di alcuni boss in attività ricettive, la creazione di un orto solidale, la rigenerazione delle zone periferiche e la realizzazione di laboratori per i giovanissimi diventano il simbolo del ripristino della legalità e di come, attraverso azioni condivise, si possa vincere la non-cultura della prevaricazione.

Il comune di Bitonto diviene esempio di come le buone prassi portate avanti insieme all’associazione nazionale antimafia ‘Avviso Pubblico. Enti locali contro mafie e corruzione’ hanno avuto un impatto determinante sulla qualità della vita dei cittadini di oggi e, chissà, di quelli del futuro… fino a chiederci: oggi, per chi nasce senza grandi strumenti e risorse in un quartiere periferico del sud Italia che si porta il marchio infamante di ‘mafioso’, esiste una alternativa possibile? Esiste la possibilità di rispondere alla malavita: “non sono uno di voi”?